“Ma chi me lo ha fatto fare?”. Era questo il pensiero ricorrente di Delia guardando fuori dal finestrino mentre il treno correva.
Sola, praticamente da sempre, aveva accettato quell’appuntamento al buio.
Si certo, con Michele, conosciuto in un sito di incontri, si erano sentiti e visti tramite la web-cam ma… non si erano mai sfiorati ne’ annusati.
Si era preparata con cura Delia, come non faceva da anni. Era stata giorni a scegliere come vestirsi, dando importanza anche all’intimo che doveva essere intrigante ma comunque rimanere sobrio.
E poi ai vestiti: aveva scartato da subito il tailleur, poi era iniziato il dubbio tra gonna e pantalone, tra camicia e maglioncino.
Alla fine aveva optato per una gonna lunga stile gitana e una camicia bianca molto leggera.
L’intimo era rigorosamente nero con rasi e pizzi, un po’ per farlo notare dalla camicia, un po’ per dare contrasto con la sua pelle color latte. Per concludere trucco, smalto e estetista.
Quante notti passate a pensare a quel momento, quante voglie represse nel letto, docce fredde e carezze ed ora, che quel benedetto treno correva, avrebbe voluto tornare indietro.
Troppi dubbi… troppe aspettative…
Bramava e temeva il contatto, il primo contatto, se non avesse dato la scossa, quella scossa?
Si sentiva maledettamente una ragazzina al primo appuntamento, tesa e timida ma allo stesso tempo vogliosa e eccitata (durante il viaggio più volte si ritrovò a serrare e rilasciare le cosce e a pensare se chiudersi o meno in bagno).
Passavano paesaggi e stazioni e i pensieri continuavano ad alternarsi impazziti come in una danza tribale dove tutto e’ caos in un preciso ordine.
Con solo 10 minuti di ritardo il treno la lasciò straniera sulla banchina in una città che ricordava solo da bambina.
Si diresse verso l’atrio, l’appuntamento era all’edicola.
Incrociò uno sguardo, che sostenne il suo.
Si fermò, le si avvicino.
Nessuna parola, solo un lungo, interminabile bacio che la stordì facendole cedere le ginocchia.
Michele la prese per mano e la condusse alla sua auto. Le chiese semplicemente “Vuoi?” a cui rispose di si con la testa.
Michele mise in moto, direzione una camera per condividere un pomeriggio di passione e d’amore, mentre alla radio un giovane Baglioni cantava burlescamente “la paura e la voglia di essere nudi”.