Nel momento del bisogno…
E’ proprio nel momento del bisogno che scopri parecchie cose… Porte che avresti pensato sprangate che “miracolosamente” si aprono, porte che credevi aperte che “inspiegabilmente” rimangono chiuse. Voci lontane che sentivi vicine che tacciono, voci vicine che sentivi lontane che gridano. Persone con cui non prenderesti nemmeno un caffè che “ti offrono il pranzo, persone da cui ti aspetteresti “anche il letto” che nemmeno ti passano lo zucchero. Ed è così, è la vita… Forse c’è chi non vuole interferire col tuo dolore e chi poi interviene troppo; forse c’è chi “nemmeno due righe” perchè non “si vuole esporre”; forse c’è chi da troppo a nulla e chi da nulla troppo… E pensi, rifletti, resti indeciso se cambiare le priorità che hai dato, il tempo che hai perso, la fiducia donata… ma poi dici chissenefrega, ognuno in fondo si dimostra per quello che è e che ha, pure io con questo sfogo non sfogo, con questa riflessione inutile… Continuerò a crederci nelle persone, anche se forse è il momento di aspettare di ricevere, prima di dare…
Primo commento ad Anima Nuda
Ed è arrivato… il primo commento ad “anima nuda” ed è una soddisfazione… come dico nella quarta di copertina: “Con l’invito a non fermarsi all’apparenza, ma a cercare di spostare lo sguardo oltre le parole stampate vi lascio all’anima contenuta in queste poche pagine, con la segreta speranza di riuscire a scaturire un pensiero oltre a ciò che appare; solo in quel momento potrò ritenere compiuto il mio comunicare” e… già da questo commento.. posso ritenermi “arrivato”… Ciao Brazir, mi peretto di usare il tuo nome d’arte perché vorrei parlare all’artista e per questo ti scrivo dalla mia mail personale. Ti ringrazio anzitutto per aver condiviso con me i tuoi componimenti, grazie di cuore. Trovo che tua abbia uno sguardo sulla vita che necessita proprio di essere rappresentato attraverso la poesia. E’ la tua arte. Ti faccio i miei complimenti. Ovviamente parlo da lettore “semplice”, non sono un tecnico, ma so con certezza che ho fatto questa esperienza leggendoli: ciascun componimento è come una finestra che mi dice “guarda come possono essere le cose viste da qui”… che è poi una finestra sull’anima. F.
In un letto troppo grande
Nuda e sola, simulano le tue mani Il ricordo di un uomo lontano. Solitario piacere, fino a chiudere gli occhi, lasciando una mano tra le umide cosce.
Appello
Chiedo cortesemente a chiunque abbia letto Fotografie di Pensieri e non l’abbia ancora fatta a pubblicare una propria recensione sul sito dell’editore a questo indirizzo “http://ww7.photocity.it/Vetrina/DettaglioOpera.aspx?versione=7761&formato=6539“. (stessa cosa si puo’ fare per Haiku a questo indirizzo http://ww7.photocity.it/Vetrina/DettaglioOpera.aspx?versione=15146 – ma in questo caso ne servono molte di piu’ di 6) Al momento ho 5 recensioni, se dovessi superare le 11 avrei pubblcita’ nei libri piu’ recensiti. Grazie Brazir
Celentano
So che mi attirero’ le ire di qualcuno (o di molti) e premetto che: 1) Non me ne frega nulla se qualcuno si offendera’ 2) Per impegni personali ieri non ho sentito il discorso di Celentano ma ho letto i commenti che ho trovato online; comunque volevo dire al sig. Celentano che: “Non sono d’accordo con le tue opinioni, ma difenderò sempre il tuo diritto ad esprimerle. Voltaire” Cio’ nonostante pero’ non capisco perche’ debba pagare per permetergli di espiremere le sue opinioni. E non venitemi a dire che li dona in beneficenza perche’ anche io son capace di fare beneficenza se mi danno 350 mila euro (o 700 se fa piu’ sere); se avesse voluto fare beneficenza (che per inciso solitamente si fa ma non si dice) avrebbe potuto farla PRIMA e intascarsi il compenso… Altra cosa che non capisco e’ poi perche’ un cantante (perche’ di questo si tratta) debba fare la morale… capisco un comico che possa fare satira (vedi Luca e Paolo) ma non capisco predicozzi (condivisi o meno) da un cantante… Certo che se poi paragoniamo l’intervento con quello di Benigni (che non apprezzo manco lui appieno) l’anno scorso…. CHE NOSTALGIA!!!
Presentazione del libro Haiku
PARROCCHIA S. MARIA LIBERATRICE MILANO Salone parrocchiale GXIII Via Cuore Immacolato di Maria 20141 Milano ———————————————– Sabato 03 Dicembre ore 17.00 Domenica 04 Dicembre ore 11.15 Presentazione del libro Haiku di Brazir – F. Bombelli “Personalmente amo molto “giocare” con le parole, c’è un fascino, un potere in esse che trascende da quello che è il mero significato… accostate fra loro assumono sfumature inusuali, offrono visioni altre, come giustamente dice Brazir possono divenire flash, aprire visioni diverse. L’haiku è uno dei modi in cui si può “giocare”, non è certo un gioco semplice, molte regole rischiano di ingabbiare il pensiero, la libera espressione delle proprie sensazioni e riuscire in sole 17 sillabe ad esprimere un’emozione è un’impresa che non fa per me, non ci riuscirei mai. L’haiku richiede stilisticamente una buona, per non dire di più, capacità di sintesi ma richiede in primo luogo, per essere composto, la capacità di guardare oltre, di vedere al di là delle convenzioni, di sentire col cuore prima che conla mente. Ho letto sprazzi del cuore di Brazir in questi haiku” – Prof. Claudia Poli. ———————————————– “Anche io voglio sostenere nel mio piccolo la ristrutturazione dell’oratorio. Ho raccolto in questo libricino gli Haiku gia’ pubblicati in Fotografie di Pensieri (2008) aggiungendone alcuni scritti nei 2 anni successivi. Il costo di Haiku e’ di 8 Euro + s.s. e per ogni copia venduta circa 3 euro verranno da me donati all’iniziativa. Avevo un sogno nel cuore ed e’ diventato Fotografie di Pensieri, ora vorrei che il mio sogno (o parte di esso) possa aiutare a realizzare il sogno di tanti cuori, presenti e futuri” – Brazir F. Bombelli Contestualmente verrà proposta anche una Personale di Matteo Colombini Seguira’ rinfresco. Vi Aspettiamo Numerosi Scarica la locandina dell’evento!
Concorso Internazionale di Poesia e Prosa Giuseppe Longhi 2011
Il Concorso Internazionale di Poesia e Prosa Giuseppe Longhi 2011, organizzato dall’Amministrazione Comunale di Romano di Lombardia, è un’occasione in cui creatività, fantasia e passione per la letteratura possano esprimersi, incontrarsi e crescere. Il Concorso Internazionale di Poesia, giunto nel 2010 alla settima edizione, si arricchisce quindi quest’anno di importanti novità, quali la strutturazione organica della sezione STUDENTI e l’apertura, per questa categoria, alle produzioni anche in prosa. Confermata invece la disputa in versi per quanto riguarda la sezione SENIOR (over 18) e la produzione in DIALETTO. La figura di Giuseppe Longhi, romanese cui l’agone poetico storicamente è titolato, è un punto di continuità con l’evoluzione del concorso, considerata la professione di maestro elementare per anni praticata prima di dedicarsi a pieno alla vita politica.
Un piccolo aiuto
Come ogni tanto capita sono a scrivervi per avere da voi “un piccolo aiuto”. Qualche post addietro vi avevo avvisati che ora i miei libri sono editi da photocity; orbene, nel cambiamento ho notato che ora si possono inserire le recensioni. Sono quindi a chiedere a tutti quelli che hanno letto FdP e Haiku di scrivere una recensione sul sito dell’editore, mentre chiedo a tutti quelli che ancora non li hanno letti di ordinalrli e… recensirli :-). Grazie!
Preoccupazione emozionale
Si legge e si sente in giro grande “preoccupazione” per il discorso sul nucleare dopo quello che è successo in Giappone. Per carità, ognuno è libero di pensare e anche di non pensare. Però vorrei fare qualche riflesione che vada “oltre” la “preoccupazione emozionale”. Come già detto non penso che i Giapponesi siano così “stupidi” di costruire 53 centrali nucleari (non 3… ma 53) sul suo territorio (altamente sismico e non molto più grande dell’Italia) senza prendere le dovute precauzioni. E’ ovvio e sotto gli occhi di tutti che il sisma giapponese è un evento fuori dal comune e che sicuramente ha creato danni speriamo “riparabili” ad una delle su centrali. E’ ovvio e sotto gli occhi di tutti che la centrale non ha retto all’urto del sisma e che ora “c’è” paura. Non lo nego ma non dico che “se lo sono meritato” o, come ho letto in giro, hanno voluto il nucleare e ora “fatti loro” e fortuna che “sono lontani”. Penso invece sinceramente che “bisogna guardare oltre” o, forse indietro. Già, indietro… e poi manco di tanto. Un annetto, anche meno. Nessuno si ricorda ORA cosa è successo nel golfo del Messico? Ma si, abbiamo la memoria corta… Eppure c’è stata una catastrofe ambientale e non solo di cui si è già smesso di parlare, è stato “Messo il tappo”, operazione finita! Ma tutto quel “mare di petrolio” nell’oceano, sappiamo che danni ha causato? Se e come si è sparso nel mondo, se e come “ci tocca”? E dei morti negli anni (o secoli) nelle miniere di carbone? Già, ma il “nucleare” fa paura… e allora SI ALL’ENERGIA PULITA, per esempio quella idrica…. ma nessuno si ricorda del Vajont? Secondo me va inteso chiaramente e distintamente il RISCHIO EFFETTIVO dalla PERCEZIONE DEL RISCHIO. Ora la percezione del rischio è alta, perchè è appena successo, perchè l’idea di energia atomica è ancora legata alle bombe nucleari, perchè forse è una energia “complicata” che si conosce poco… Però dobbiamo metterci in testa che il petrolio più o meno a breve finirà e allora “che faremo”? Abbiamo paura dei morti che POTREBBERO esserci per il nucleare ma non parliamo mai di quanti morti all’anno ci sono per le polveri PM10. Ora non voglio assolutamente dire che il nucleare è sicuro ma che, forse, nessuna fonte alla fine lo è (direttamente o indirettamente), e poi abbiamo centrali in Francia, Svizzera e Germania e quella energia la compriamo (per esempio dalla Francia). Altri discorsi sono sulla gestione delle scorie, perchè “se non riusciamo a tenere pulita Napoli, che ne faremo delle scorie”? Ma qui forse non è anche “colpa nostra”? Che non siamo capaci di fare valere i nostri diritti e non adempiamo ai nostri doveri? O che comunque e quantunque ci fidiamo e diamo potere a chi “non fa le cose per nostro interesse”? Sapete benissimo che non mi piace parlare di politica e non vogliatemene, vorrei non aprire questo discorso in termini politici, ma solo vorrei lasciare una riflessione “distaccata” da ciò che sta succedendo nel paese del sol levante, poi ben vengano le discussioni su “nucleare si o nucleare no” ma esclusivamente in termini di problemi reali e oggettivi e non su quello che potrebbe succedere, perchè allora – scusatemi tanto – non dovremmo più usare la macchina (ha un serbatoio che puo infiammarsi o, in alcuni casi, sono addirittura A GAS) perchè quanti morti ci sono al giorno sulle strade? Nemmeno usare le bombole del gas in casa e nemmeno il gas “nei tubi” e, forse, non andrebbero bene nemmeno le stufe a legna… non si sa mai… un tizzone…potrebbe dare fuoco a tutto!!!! Per non parlare dei disastri aerei o navali…. insomma…il “rischio” c’è sempre, anche di cadere e sbattere la testa…
I Moti dell’anima – terza edizione
È Positano. Concorso di poesie “I Moti dell’Anima” edizione 2011 sono aperte le iscrizioni L’Associazione culturale Posidonia e Positanonews con il patrocinio del Comune di Positano organizzano “I Moti dell’Anima” una giornata dedicata alla poesia 3° Edizione L’Associazione culturale Posidonia e Positanonews con il patrocinio del Comune di Positano organizzano la terza edizione de “ I Moti dell’Anima”, una giornata dedicata alla poesia, che vede come protagonisti tutti coloro che si dilettano a scrivere poesie per il solo piacere di farlo, spinti unicamente dal bisogno di esprimere un sentimento. Per questo motivo la manifestazione s’intitola “I Moti dell’Anima” ed è aperta a tutte le lingue (dialetti compresi) ed a tutte le età. Non è previsto un tema specifico ma una poesia che sia frutto di un bisogno del poeta di esprimere un sentimento un “moto dell’anima” . Il concorso è curato dall’arch. Maria Rosaria Manzini, e la serata finale avrà luogo a Positano il 07/05/2011. La manifestazione prevede una giornata di lettura di poesie, in cui i poeti partecipanti saranno chiamati a recitare i propri versi e poi a votare quelli che più li hanno emozionati. La premiazione sarà quindi, un piccolo riconoscimento dato direttamente da chi condivide nello stesso momento le stesse emozioni. I versi dei poeti assenti saranno recitati dai nostri lettori . Il premio sarà simbolico, (non sono previsti premi in denaro) a tutti verrà consegnata una pergamena di partecipazione. La partecipazione è a titolo gratuito. Ogni autore potrà partecipare con un massimo di due poesie. Tutti i partecipanti avranno la possibilità, se lo vorranno, di veder pubblicate le poesie presentate. Come nelle edizioni precedenti, infatti i componimenti verranno raccolti in un libro. Le poesie dovranno pervenire all’associazione Posidonia entro il 31/03/2011 Si potranno presentare presso la Biblioteca Comunale di Positano il Lunedì, Mercoledì, Venerdì, dalle 9.00 alle 13,00, o via fax al n.089811808 oppure per posta elettronica all’indirizzo a.posidonia@yahoo.it o rosariamanzini@libero.it Per maggiori informazioni, regolamento, modulo di iscrizione e resoconti delle edizioni precedenti www.associazioneposidonia.com sezione “i moti dell’anima” Per info 393 9092537 mail rosariamanzini@libero.it
La mano di Fatima – Ildefonso Falcones
Nei villaggi delle Alpujarras è esploso il grido della ribellione. Stanchi di ingiustizie e umiliazioni, i moriscos si battono contro i cristiani che li hanno costretti alla conversione. È il 1568. Tra i rivoltosi musulmani spicca un ragazzo di quattordici anni dagli occhi incredibilmente azzurri. Il suo nome è Hernando. Nato da un vile atto di brutalità – la madre morisca fu stuprata da un prete cristiano –, il giovane dal sangue misto subisce il rifiuto della sua gente. La rivolta è la sua occasione di riscatto: grazie alla sua generosità e al coraggio, conquista la stima di compagni più o meno potenti. Ma c’è anche chi, mosso dall’invidia, trama contro di lui. E quando nell’inferno degli scontri conosce Fatima, una ragazzina dagli immensi occhi neri a mandorla che porta un neonato in braccio, deve fare di tutto per impedire al patrigno di sottrargliela. Inizia così la lunga storia d’amore tra Fatima ed Hernando, un amore ostacolato da mille traversie e scandito da un continuo perdersi e ritrovarsi. Ma con l’immagine della mamma bambina impressa nella memoria, Hernando continuerà a lottare per il proprio destino e quello del suo popolo. Anche quando si affaccerà nella sua vita la giovane cattolica Isabel… Un gran bel libro! Non ho letto la cattefrale del male, quindi per me autore “sconosciuto” anche se non di nome. Romanzo storico, ma che fa riflettere sull’integrazione tra 2 culture diverse. Una storia d’amore ma anche storia di una vita, di un popolo, di un regno… Tante pagine che scorrono veloci… colpi di scena, donne, descrizione di crudeltà e amore sublimi. Ricordi… pensieri… fatti… momento storico forse poco conosciuto ma decisivo nella storia spagnola e europea. Un libro da consigliare e da leggere, sotto molti punti di vista.
I moti dell’anima – seconda edizione
Questo e’ l’attestato di partecipazione al concorso “I MOTI DELL’ANIMA” a cui ho partecipato con 3 poesie: Scrivo per me, Se vuoi essermi amico e Domande dal cuore. Per informazioni sulla serata finale della manifestazione potete leggere qui: positanonews. Io sono stato tra i pochi poeti non presenti e so che e’ stata letta dall’attore “Se vuoi essermi amico”. Il meccanismo della manifestazione prevedeva che ogni autore doveva votare per la composizione che piu’ l’aveva colpito. Gli autori non presenti avevano comunque 1 voto d’ufficio. Io ho ricevuto 3 voti. Non e’ il primo concorso a cui ho partecipato ma e’ il primo che, oltre ai finalisti e ai segnalati, avvisa e rende partecipi anche tutti gli altri. Volevo ringraziare Chao che mi ha segnalato il concorso e l’architetto Maria Rosaria Manzini, curatrice della manifestazione, che mi ha sempre risposto fugando ogni mio dubbio e anzi, ringraziandomi, per le critiche da me esposte. Ora lascio la “parola” a chi la serata l’ha vissuta. “Serata primaverile a pochi metri dal mare; tra i turisti che girano, alcuni si dirigono nei locali del Museo del Viaggio di Positano. Non sono turisti, ma poeti, richiamati dalla manifestazione “I moti dell’Anima”, un’ iniziativa arrivata alla seconda edizione, che ha riscosso e confermato un interesse attento e, considerando la posizione e la popolazione del paese, anche piuttosto numeroso. 44 poeti presentano i loro “moti dell’anima”, “foto” dei loro stati d’animo o delle sensazioni suscitate da avvenimenti o pensieri. Qualcuno assente, sicuramente forzato, ma la presenza era resa quasi tangibile dalle sue parole affidate alla lettura di un giovane attore della compagnia dei Murattori. Anime di ogni età: ragazzini, adolescenti e signori/e attempati e rappresentanti una buona parte d’Italia e anche un pò di estero, leggono con sentimento quello che hanno messo sui fogli bianchi. Due poesie lette dai poeti presenti ed una recitata dagli attori per coloro che non potevano esserci. Da spettatrice, qualche difficoltà a seguire l’audio di tutte le letture. Sarebbe stato bello avere i testi per non perdere parole che in una poesia non sono mai inutili o superflue. Ogni sei poesie, un piccolo intermezzo musicale, affinchè si potesse riflettere e ordinare nella mente quanto ascoltato. Poesie lunghe come piccoli racconti e argomenti tra i più vari. Spesso è stato ricordato il paese, forse da coloro che se ne sono allontanati, o la sua vita: il mare, i pescatori, la luna. Molti versi dedicati ai propri cari, altri a persone che hanno lasciato un segno nella storia. La serata scorre tranquilla, nel clima che solo l’amore per la cultura e il sentimento possono creare. Quando tutte le sensazioni sono state espresse, mentre i presenti si rifocillano ad un piccolo buffet, i poeti sono occupati dalla votazione. Ognuno di essi dovrà esprimere tre preferenze; ai non presenti viene assegnato un voto “d’ufficio”, in modo da partire alla pari. Anche ai presenti non poeti sarebbe piaciuto esprimere un giudizio, ma… era giusto che fosse un discorso tra intenditori. Una professoressa romana, prima della premiazione, discorre sugli haiku: li presenta, li spiega, ne legge alcuni. Molti in sala li conoscevano già; forse solo qualcuno non sapeva cosa fosse questa sintetica forma espessiva giapponese. Premia alcuni haiku dei ragazzi delle scuole che hanno seguito le sue lezioni e, in breve, imparato a comporre queste piccole poesie. I poeti sono attenti; è il momento di leggere i prescelti. Qualcuno con aria tranquilla si è servito al buffet, ma molti sono rimasti seduti al loro posto, evidentemente compresi nel momento. Terzo posto: Chiara Baistrocchi, liceale di Napoli, con una poesia ispirata al mare: “Io e il mare” Secondo posto: Vincenzo Russo, della provincia di Napoli, con un lungo testo in dialetto dedicato a Karol Woitila: “A vuluntà ‘e Dio, Karol ‘na penna e ‘a mana mia”. Vincitrice Giovanna Parlato, ragazza poco più che ventenne di Positano , con “Vorrei..” . Il suo desiderio di vivere intensamente, di vivere bene, di essere e non di adeguarsi, è passato attraverso i desideri espressi in “Vorrei”… E’ passata la sincerità della speranza e la speranza di chi (ancora?) crede nell’impegno di vivere. Ai tre finalisti un piatto in ceramica; a tutti i partecipanti, assenti compresi, un attestato di partecipazione. La serata per gli spettatori si conclude con la risalita verso casa con qualche bella emozione in più di cui parlare. Per i poeti e gli organizzatori, una cena insieme; persone che non si conoscevano nella maggioranza dei casi, ma che sicuramente avranno saputo di cosa parlare e si saranno sentiti uniti e affiatati nel condividere la loro comune passione. Per tutti l’appuntamento a tra qualche mese, in una sera di fine estate, per prendere in mano il frutto tangibile di questa esperienza: il libro che raccoglierà tutte le poesie presentate e qualche breve nota sugli autori. Sarà un altro momento particolare di attenzione allo spirito. I poeti che non hanno potuto leggere le proprie opere ad aprile, potranno farlo in quell’occasione e i “moti dell’anima, le “foto di pensieri”, saranno ancora una volta protagonisti. In conclusione, una serata particolare, prima che il caos del turismo e delle attività estive incalzino; una serata di riflessione, una serata di cultura che non può che far bene a chiunque, compreso Positano e che avrà fatto tirar fuori qualche poesia da qualche cassetto chiuso da tempo. – Chao“
Ci son sere II
Ci son sere che vivi aspettando qualcosa che non sai. Attendi, cercando nella tua mente vuota quel qualcosa che non hai. Eterno insoddisfatto, ti rifugi nel letto, ricercando, almeno, il tuo stesso calore.
Ci sono sere che
Ci sono sere che vivi da eterno insodisfatto. Sembra che aspetti qualcosa..che forse non sai nemmeno tu: un gesto, una carezza, confronto, sesso, parole, una mano tesa, uno sguardo. Arrivi a casa, ti metti in attesa, pensi e magari sogni. Ti sdrai nella penombra, liberando la mente… Aspetti…aspetti… aspetti.. si ma “cosa”? Ti chiamano, ti alzi. “Senti non e’ che…?”, “Mi puoi…?” “Riesci a…”? No.. non e’ questo quello che cerchi. Suona il cellulare, “volevo avvisarti che l’impegno e’ saltato”, come al solito all’ultimo momento, poco male, resti a casa ma non e’ quello che cerchi. E’ l’ora di cena, mangi, di gusto, ti abbuffi pensando che fosse quello il desiderio, un buon pasto; ma non e’ quello che cerchi. E via cosi’, per tutta la sera, tv, musica, pc… non va “bene” niente, non e’ quello che cerchi. Ci sono sere che vivi da eterno insodisfatto. Sembra che aspetti qualcosa..che forse non sai nemmeno tu: son quelle sere che non ti resta che abbracciare il cuscino, raggomitolandoti nel letto, cercando di trovare almeno il tuo calore.
Book on Demand (Bod) e Print on Demand (Pod). Perche’ no?
breve escursus motivato sul perche’ non e’ sempre negativo usare il book on demand.
Il viaggio continua
Ho letto nei tuoi occhi chiusi, percependo la tua anima. Ho capito prim’ancora di te, cio’ che dovevi dirmi. Ho sorriso e allargato le braccia, per donarti ancora la mia spalla. Ti tengo stretta, accarezzandoti i capelli, sapendo che, il viaggio continua.
Un viaggio
“Ma chi me lo ha fatto fare?”. Era questo il pensiero ricorrente di Delia guardando fuori dal finestrino mentre il treno correva. Sola, praticamente da sempre, aveva accettato quell’appuntamento al buio. Si certo, con Michele, conosciuto in un sito di incontri, si erano sentiti e visti tramite la web-cam ma… non si erano mai sfiorati ne’ annusati. Si era preparata con cura Delia, come non faceva da anni. Era stata giorni a scegliere come vestirsi, dando importanza anche all’intimo che doveva essere intrigante ma comunque rimanere sobrio. E poi ai vestiti: aveva scartato da subito il tailleur, poi era iniziato il dubbio tra gonna e pantalone, tra camicia e maglioncino. Alla fine aveva optato per una gonna lunga stile gitana e una camicia bianca molto leggera. L’intimo era rigorosamente nero con rasi e pizzi, un po’ per farlo notare dalla camicia, un po’ per dare contrasto con la sua pelle color latte. Per concludere trucco, smalto e estetista. Quante notti passate a pensare a quel momento, quante voglie represse nel letto, docce fredde e carezze ed ora, che quel benedetto treno correva, avrebbe voluto tornare indietro. Troppi dubbi… troppe aspettative… Bramava e temeva il contatto, il primo contatto, se non avesse dato la scossa, quella scossa? Si sentiva maledettamente una ragazzina al primo appuntamento, tesa e timida ma allo stesso tempo vogliosa e eccitata (durante il viaggio più volte si ritrovò a serrare e rilasciare le cosce e a pensare se chiudersi o meno in bagno). Passavano paesaggi e stazioni e i pensieri continuavano ad alternarsi impazziti come in una danza tribale dove tutto e’ caos in un preciso ordine. Con solo 10 minuti di ritardo il treno la lasciò straniera sulla banchina in una città che ricordava solo da bambina. Si diresse verso l’atrio, l’appuntamento era all’edicola. Incrociò uno sguardo, che sostenne il suo. Si fermò, le si avvicino. Nessuna parola, solo un lungo, interminabile bacio che la stordì facendole cedere le ginocchia. Michele la prese per mano e la condusse alla sua auto. Le chiese semplicemente “Vuoi?” a cui rispose di si con la testa. Michele mise in moto, direzione una camera per condividere un pomeriggio di passione e d’amore, mentre alla radio un giovane Baglioni cantava burlescamente “la paura e la voglia di essere nudi”.
Dolce risveglio
Gocce di rugiada, su un letto sfatto d’amore. 07/09/2009
Io
Ci sono volte che e’ meglio essere nudi che vestirsi di falso perbenismo. Ed e’ cosi’ che sono oggi. Nudo, per quello che sono, senza paura e senza vergogna. Troppe parole a volte sono dette e date al vento. Stanco del sentitio del e dei “forse credo che” allargo le braccia e dico colpitemi, se volete colpirmi, internatemi se volete interarmi oppure fatemi compagnia… Oggi mi e’ stato detto… “quello sei tu” e chi dovrei essere, un altro? Quello che vogliono “gli altri”? Ligabue – Sulla mia Stada C’è chi mi vuole come vuole un po’ più santo più criminale e un po’ più nuovo un po’ più uguale mi vuole come vuole c’è chi mi vuole per cliente chi non mi vuole mai per niente e c’è chi vuole le mie scuse che ciò che sono l’ha offeso di un po’: te come ti vogliono? di un po’ tu come ti vuoi? tu come ti vuoi? sono vivo abbastanza sono vivo abbastanza per di qua comunque vada sempre sulla mia strada c’è chi mi vuole più me stesso e più profondo, più maledetto e bravo padre e bravo a letto c’è chi mi vuole perfetto di un po’: te come ti vogliono? di un po’ tu come ti vuoi? tu come ti vuoi? sono vivo abbastanza sono vivo abbastanza per di qua comunque vada sempre sulla mia strada di un po’: te come ti vogliono? di un po’ tu come ti vuoi? tu come ti vuoi? sono vivo abbastanza sono vivo abbastanza per di qua comunque vada sempre sulla mia strada di un po’: te come ti vogliono? di un po’ tu come ti vuoi? tu come ti vuoi? sono vivo abbastanza sono vivo abbastanza per di qua comunque vada sempre sulla mia strada Son diventato “cattivo” ed “egoista” porbabilmente non ho piu’ voglia di “farmi il fegato marcio”… prendere o lasciare, senza rancore.. Tolgo la maschera (03/01/2006) Ed ora che consciamente tolgo la maschera dal viso, potrete vedere il mostro che in realtà sono. Io, giocoliere di parole, cerco solo approvazione, gloria e fama! Non fuggite allo sguardo… i miei occhi sono sempre gli stessi, sono solo le parole che ora non ammaliano più e trafiggono l’anima. Ah, stupidi e stolti, non capite? Io vi ho usato e vi sto ancora usando! Fino a quando? Finché non toglierò anche questa maschera e mi ripresenterò con il mio vero volto quello di ieri! (da Fotografie di Pensieri )
Ho letto..
Qui sullo space un post che ha generato polemiche, contrasti, scuse date, richieste, volute e/o dovute.Non entro nel merito del post e nemmeno in quello dei commenti.Ognuno deve essere libero di dire quello che pensa (meglio con parole proprie) ma deve essere anche disposto a ricevere critiche che "danno fastidio".Anche se penso che sinceramente un bel silenzio… non fu mai scritto. Continuerò a sorridere Sono stanco di falso buonismo, di tattici ignoramenti, di sterili menefreghismi. Sono stanco di parole scoccate come frecce avvelenate, di brutte copie di gesti personali, di convivenze forzate. Avrei voglia di lasciare libero il pensiero, di pretendere quel rispetto che penso di meritare…. Ma va bene così.. continuate pure a stringermi la mano e a pugnalarmi alle spalle, Io continuerò a sorridere… …tra un silenzio e l’altro. 14/12/05
Pensieri di una madre
Ecco, ci risiamo, pensò Clara. E’ arrivato un altro weekend e sono ancora qui sola a guardare la finestra. Mio marito sono mesi che è all’estero per lavoro… orami è un matrimonio telematico e mio figlio? perchè ho un figlio? Si.. dal lun al ven mattina poi…è già tanto se si ricorda di mandarmi qualche sms. Eppure ormai è grande… Discorsi, parole, lotte. E’ un combattimento continuo. Vivo in una prigione dove le mio ore d’aria sono i minuti, il tempo di una sigaretta. Cuoca, cameriera, lavandaia, stiratrice, bancomat… sono solo questo? Inizio ad essere stanca, stanca di questi mulini a vento e il vento mi soffia in faccia. Mi piacerebbe prendermi anchio le mie libertà, libertà da madre… fregarmene…come fa lui… come fa l’altro. E’ passata la mezzanotte… non è più la “mia” festa…ma che avevo da festeggiare? Mi hanno fatto più festa i pesci quando ho dato loro “la pappa”… sembrava mi aspettassero…almeno loro. Sono stanca.. stanca.. stanca…stanca di combattere per amore. Già per amore…. combatto per amore…mi rassegno.. sotto questa luce non smetterò mai di combattere… Vado a letto ma non dormo… Una chiave nella porta… mi giro… giocando con una ciocca di capelli… mi addormento… L’ultimo pensiero? Mancano 5 giorni a venerdì… Buonanotte Clara… che sia una dolce notte. Continua a spargere i tuoi semi… ora stai vedendo solo quelli marciti, o non sbocciati… e non sai se e quando sarà il tempo del raccolto. Non smetterai di combattere… finchè avrai fiato e finchè ti batterà il cuore. Tenderai ancora la tua mano… e ti dimenticherai ancora di te…
Un raggio di sole…
Primo maggio mattina.. accendo pc… saranno tutti in giro, desolazione andare in giro per blog, forum e affini.Scarico la posta e… SORPRESA!Mi arriva una mail sconosciuta…. un raggio di sole: Da: C….. E……Data: 05/01/09 08:18:19A: BrazirOggetto: Girovagando……….. ….per il web ho trovato le tue poesie.Volevo lasciare un commento ma non ci sono riuscita………come fare per iscrivermi? Un saluto e soprattutto grazie per l’eventuale risposta. Sopresa, "gioia", "eccitazione"… rispondo: Da: BrazirOggetto: Rif: Girovagando………..A: C. E.Data: Venerdì 1 maggio 2009, 09:16 Dove le hai trovate? Sul sito www.brazir.it?Se è sul sito devi registrarti qui http://www.brazir.it/wp-login.php?action=register Posso chiederti come mi hai trovato?Di dove sei?GrazieBrazir Non mi aspettavo altro e invece… Da: C. E.Data: 01/05/2009 11.40.33A: BrazirOggetto: R: Rif: Girovagando……….. ………sono napoletana ed ho trovato le tue poesie facendo una ricerca con "google"ne ho letto alcune e le trovo molto belle e profonde! grazie per la risposta immediata………appena possibile mi registrerò: basta andare al link che mi hai mandato,scegliere un nik e registrarsi? Grazie e scusa il disturbo,ma non sono molto pratica ………..grazie e, se riesco a registrarmi,mi farò viva attraverso i commenti! E mi viene da pensare che allora non è tutto "vano".. che ancora ho qualche speranza.. che ogni tanto per la mia "passione" qualche raggio di sole arriva…Sorrido.A volte bastano piccole "scemenze" per cambiare una giornata ed essere felice.
L’oca presuntuosa
Un’ochetta presuntuosa tutta fiera e baldanzosa, girovagando va’ per l’aia a testa alta e tutta gaia, raccontando ai quattro venti, di galline e polli, storielle inesistenti. Papere, asini e maiali, assieme a tutti gli animali, sogghignando a tal parole vuote e senza alcun valore, additavano segnalando il galletto dell’inganno. Tanto era il gran macello che non videro dal cancello, arrivare il contadino per il giro del mattino. Solo un gufo molto saggio non cadde in quel retaggio e all’oca dispettosa disse “hai perduto cosa preziosa”. Subito l’oca preoccupata, a cercar si mise indaffarata, mentre il contadin indispettito col fucile tutt’impettito nel sedere impallinò chi tutto quello starnazzo provocò. Così l’oca poverina, morta e spennata finì in cucina, a far da piatto di portata per la festa comandata.
Una preghiera…un pensiero…
Quando ti sei svegliato…. Quando ti sei svegliato questa mattina ti ho osservatoe ho sperato che tu mi rivolgessi la parola anche solo poche parole, chiedendo la mia opinione o ringraziandomi per qualcosa di buono che era accaduto ieri. Però ho notato che eri molto occupato a cercare il vestito giusto da metterti per andare a lavorare. Ho continuato ad aspettare ancora mentre correvi per la casa per vestirti e sistemarti e io sapevo che avresti avuto del tempo anche solo per fermarti qualche minuto e dirmi “Ciao”. Però eri troppo occupato. Per questo ho acceso il cielo per te, l’ho riempito di colorie di dolci canti di uccelli per vedere se così mi ascoltaviperò nemmeno di questo ti sei reso conto. Ti ho osservato mentre ti dirigevi al lavoro e ti ho aspettato pazientemente tutto il giorno. Con tutte le cose che avevi da fare,suppongo che tu sia stato troppo occupato per dirmi qualcosa. Al tuo rientro ho visto la tua stanchezza e ho pensato di farti bagnare un po’ perché l’acqua si portasse via il tuo stress. Pensavo di farti un piacere perché così tu avresti pensato a me ma ti sei infuriato e hai offeso il mio nome,io desideravo tanto che tu mi parlassi, c’era ancora tanto tempo. Dopo hai acceso il televisore, io ho aspettato pazientemente, mentre guardavi la tv, hai cenato, però ti sei dimenticato nuovamente di parlare con me, non mi hai rivolto la parola. Ho notato che eri stanco e ho compreso il tuo desiderio di silenzioe così ho oscurato lo splendore del cielo, ho acceso una candela, in verità era bellissimo, ma tu non eri interessato a vederlo. Al momento di dormire credo che fossi distrutto. Dopo aver dato la buonanotte alla famiglia sei caduto sul letto e quasi immediatamente ti sei addormentato. Ho accompagnato il tuo sogno con una musica,i miei animali notturni si sono illuminati, ma non importa, perché forse nemmeno ti rendi conto che io sono sempre lì per te. Ho più pazienza di quanto immagini. Mi piacerebbe pure insegnarti ad avere pazienza con gli altri, Ti Amo tanto che aspetto tutti i giorni una preghiera, il paesaggio che faccio è solo per te. Bene, ti stai svegliando di nuovo e ancora una voltaio sono qui e aspetto senza niente altro che il mio amore per te, sperando che oggi tu possa dedicarmi un po’ di tempo. Buona giornata. Tuo papà Dio.
Estate
Caldo! Caldo e Afa! Che faccio? Quasi quasi esco… apro la porta di casa e…un Phon mi assale alla gola. Rientro in casa…Prendo da bere… freddo … l’acqua è ghiacciata va beh fa niente… troppo tardi, mi fa già male lo stomaco. Che faccio? Accendo il pc…apro Mirc..entro in chat… /login #F A …….. CIAOOOOOOOOOOO nessuno… non risponde nessuno.. e ora che faccio? Vado nell’altra chat, quella che frequentavo prima …. /login #A V …… Ciao, vi ricordate di me? Peggio del deserto del sahaara… almeno tra le dune potrei incontrare qualche beduino. Ok, non demoralizziamoci. Apro il browser mi dirigo sugli space…li troverò sicuramente qualcuno… o almeno qualcosa da leggere. “Ciao Brazir Messaggi … Visualizzato oggi …” Novita’ NULLA! Ma ma ma come è possibile? Ma che sta succedendo? Ero abituato ad entrare e avere una serie infinita di interventi da leggere. E va beh! Sul mio sito? Gia’.. ma tanto li non scrive nessuno… Sul mio forum? Peggio che andare di notte….sembra l’artico… Apro Msn.. qualcuno ci sara’! Silenzio di tomba!E ora??? Dove sono finiti tutti? Si, lo so… se voglio leggere posso andare anche indietro nel tempo ricercare cose “vecchie”, ma… è bello incontrare qualcuno e rispondere o commentare le cose nuove! Mah.. intanto provo a scrivere qualcosa io… Dunque… che scrivere?… UFF si suda anche a pensare…figurarsi a battere i tasti….mi viene un dubbio…Che siano tutti sdraiati a letto col ventilatore al massimo, un gelato in una mano e di fianco al letto un bicchiere da 5 litri della bibita preferita…ovviamente con la cannuccia direttamente in bocca? Quasi quasi ci vado anche io….CIAOOOOOOOO!!!! No dai resto e leggo qualcosa… ma per favore…ogni tanto però… venitemi a fare comagnia!!! modifica da pezzo originale inserto su www.concertodisogni.it
Shhhh, silenzio!
Abbiamo tutti in fondo bisogno di ascoltare il nostro silenzio. Forse pochi lo ammettono ma prima o poi, quello che i “nonni” chiamano esame di coscienza, ci “tocca”. Magari non tutte le sere prima di addormentarsi, quando la vita diventa sogno e il sogno prende vita, magari non davanti a fatti eclatanti che possono sconvolgere l’esistenza, pero’ arriva il momento di cercare, deisderare, pretendere, di ascoltare il proprio silenzio. Siamo sempre tutti pronti a commentare, additare, giudicare gli altri, ma quanto e’ difficile farlo con noi stessi? Un “gioco” che mi e’ sempre piaciuto fin da bambimo e’ quello delle “scommesse/penitenze”, primo per la sfida in se stessa, secondo per la sana e naturale competizione che avviene quando c’e’ qualcosa in palio; bene, dicevo, che fin da piccolo quando, in caso di vittoria, dovevo decretare la penitenza di qualcun’altro veniva fuori il massimo della mia perfidia: “La penitenza? Trovatela da solo”. Gelo, freddo… la persona che avevo davanti si trovava e si trova tutt’ora spiazzata, scegliersi la penitenza e’ ancora piu’ difficile che farla! Se si sceglie qualcosa di semplice, in cuor proprio si sa che non e’ una vera peniteza, scegliere qualcosa di estremamente duro mica e’ facle. Che c’entra tutto questo col discorso? Semplice, anche in quel caso bisogna ascoltarsi. Non si puo’ mentire a se stessi, non ci si riesce… e’ impossibile. E’ proprio verso noi stessi che le nostre critiche diventano ancora piu’ pesanti, feroci, taglienti. Non ci sono maschere, non ci sono balle da raccontare. Il nostro essere parla di noi. Eppure arriva quel momento, quell’attimo in cui ognuno di noi cerca il silenzio! Abbandonato in riva al mare resto zitto ad ascoltare la natura: le onde scivolano lente a intervalli regolari, un gabbiano garrisce volando, una barca a motore si allontana verso l’orizzonte, il vento agita i rami facendo sentire il suo fruscio, dei bambini ridono sulla sabbia. Sento il battito del mio cuore e il mio lento respiro, ho quasi la sensazione di sentire pure i pensieri formarsi. E l’anima grida, in silenzio. Pretende attenzione, la mia! Quante cose ha da dirmi, o da ricordarmi. Chiudo gli occhi, sembra notte. Mi affronto in questo improvvisato ring senza arbtro, spettatori, non ho nemmeno nessuno all’angolo. Mi affronto allo specchio, ogni mossa rifatta uguale e contraria. Mi attacco se attacco, mi difendo se difendo. Nudo verso la meta, alla ricerca della mia assoluzione. Deserto Quanto è difficile silenziare, rimanere in presenza di se stessi, affrontarsi! Quanto è bello scontrarsi con il nulla, con sé; quel silenzio irreale, freddo e caldo allo stesso contempo. Silenzio, lasciatemi qui nel mio Deserto. 14/12/1989 Shhhhh, Silenzio…. Non ho ancora finito di parlarmi e ascoltarmi, ascoltando il silenzio e penso che mai smettero’ di farlo. L’uomo, perennemente insoddisfatto e costantemente alla ricerca di qualcosa; eppure quelle onde, quel gabbiano, quella barca… non sono gia’ tutto? O quasi?. Pensieri che si attorcigliano e si accavallano. L’uomo, unico essere dotato di intelletto, è il primo essere a spezzare il perfetto equilibrio del mondo e, bene o male, anche io sono un uomo… Prima foto: da www.nikonclub.it – foto di manuela innocenti Seconda foto da: http://www.arabia.it/