E ti capita di pensare
alla tua inutilità
di fronte ad un problema,
ad un punto,
ad un rifiuto,
ad un silenzio.
E ti capita di pensare
a come essere vicino
essendo lontano
per distanza,.
per impossibilità,
per richiesta.
E ti capita di pensare
a come un messaggio
può portare un sorriso,
può portare un pensiero,
può ancora fare riflettere.
E ti capita di pensare
che essere “fratelli” è con-dividere,
è con-patire
è con-prendere.
E ti capita di pensare
che a volte
puoi solo pensare,
pregare,
sperare,
a chi e con chi
senti vicino,
nella distanza.
E allora uniamoli questi pensieri, il pensare “bene”, il pensare “positivo” può solo portare al bene, al positivo.
Smettiamola di avere paura a dire “ci sono”, conta su di me, ti sono vicino, ti sono amico, ti sono fratello.
Smettiamola anche, però, di aver paura a tendere la mano per dare ma soprattutto per chiedere, di sentirci in difetto a domandare aiuto, di aver paura a farci vedere deboli.
Siamo uomini, siamo amici, siamo fratelli… Niente grazie, niente prego….insieme per quanto possibile, per quanto possiamo, per quello che siamo….

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