Chi è mai quest’uomo?
Quest’uomo che ha sofferto,
che ha patito,
che ha dato la vita?
Di chi è questo corpo,
come foto, impresso
su di un telo?
Di chi è questo volto,
martoriato ma sereno?
Non so se sia di Cristo,
di un ladro o un truffatore,
so solo che ogni volta
che lo guardo
gioia e angoscia
combattono nel mio petto;
so solo che ogni volta
che lo guardo
mi sento piccolo uomo
davanti all’Amore Infinito
14/04/06
La sindone
3 risposte
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il mistero della Sindone
il mistero mai risolto
ma non credo sia importante
su quel telo è impresso il volto
il corpo di chi ha sofferto
di chi è moro
soffrendo
di chi ha trovato la pace nella morte
di chi ha saputodare una ragione alla sua morte
Anni fa, quando ero ragazzina, l’Uomo della Sindone mi affascinava. Era una consolazione, una speranza e non penso sia blasmeno dire che mi piaceva; mi era simpatico, se simpatico può rappresentare un sentimento di amicizia. Ora sono imparziale davanti alla Sindone; non so più o non voglio più pensare a quell’uomo, terreno o divino che sia.
Anni fa… sentivo antipatia per Padre Pio. A quei tempi era ancora soltanto Padre Pio. Descritto come burbero, ma anche duro, poco flessibile, molto pretenzioso, provavo e manifestavo insofferenza nei suoi confronti. Un giorno, più per la gita che per altri motivi, mi lasciai convincere ad andare a S. Giovanni Rotondo. Lì lo sentii vicino, lì ci trovammo e santo o uomo che sia, l’antipatia è finita. La sua stanzetta è bellissima, i suoi oggetti e i suoi luoghi hanno fatto il piccolissimo miracolo di non farmi più essere ostile a lui, anzi mi “faceva compagnia”.
Dopo sono andata a Pietrelcina. Esperienza ancora più bella; il suo paesino, la sua casa paterna, quella della famiglia, quella dove dormiva, suscitano sentimenti unici. Ci sono tornata tre volte, una delle quali costringendo gli amici che mi accompagnavano (non tutti, perchè non tutti se la sentivano di camminare) a fare il percorso dal paese ai campi di suo padre, nei posti dove si ritrovava con lui stesso o forse con Qualcuno. Sono affascinata dai posti dove c’è silenzio, dai campi, dagli spazi aperti, dalle piccole testimonianze: l’albero, la chiesetta, la cucina di sua mamma, la chiesetta del suo battesimo… tutto in un paese che ora vive di un turismo enorme grazie a lui, ma che conserva un fascino semplicemente particolare. Sono tornata a cnhe a S.Giovanni Rotondo, nella mega chiesa costruita per i suoi fedeli.
Io… vorrei vedere la Sindone. Sono sicura che solo vedendola potrei decidere cosa significa, cosa è o cosa sono… io per lei.
Non posso: è al di fuori delle mie possibilità e quindi resta un qualcosa che, in questo momento, non mi dà pace, non mi dà speranza, ma nemmeno mi è indifferente.
Scusami… so di essere stata davvero troppo lunga e so di essere anche un pò O.T. Quando ho letto questo post, il giorno in cui lo hai pubblicato, ho chiuso dicendomi che qui non avrei commentato…
Io…trovo non conti la verità assoluta scientificamente provata, trovo fantastico che molte persone si sposteranno per recarsi a vederla, unite da un filo che le accomuna!