Lingua diversa
Straniera la mia voce a chi dovrebbe parlare la mia stessa lingua, m’esprimo a gesti come un vecchio mimo. Muta resta l’idea, lo sconforto ruba la scena al sorriso ogni giorno donato, che s’adombra come il sole, dentro e fuori di me, mentre fantasmi s’affacciano all’orizzonte.
Fantasmi
Tornano come ectoplasmi o giovani e vecchi ricordi. Ricalcando orme, scovando e cercando d’allontanarti da cio’ che pensano esser loro. C’e’ chi li cerca, chi crede in loro, chi e’ pronto a giurare d’aver visto una luce, o una lucciola. Ed io? Io, immodestamente, non credo ai fantasmi.
M’hanno riferito…
..,che son diventato volgare per la foto dell’anello (probabilmente poi non ha "colto" l’ultima fotografia). Mi son fatto una grossa e grassa risata.Si perche’ dovete sapere che chi si "lamenta" e’ uno di quei fantasmi che controllano, seguono, giudicano… senza mai esporsi, una di quelle persone che: "Non me ne frega piu’ nulla, non ne voglio sapere, pero’…." pero’ mi tirano sempre in ballo.E allora dovrei farne una collezione di quegli anelli e non solo. Ma si sa’ il mondo e’ bello perche’ e’ vario e io sicuramente sono avariato, pero’ sono stanco di avere ombre intorno…va beh dai.. che si parli bene o si parli male, l’importante e’ che si parli di me no? Mi consolero’ con una fetta di torta…. ne vuoi anche tu? (Si..sempre tu che leggi… in anonimato) Il pagliaccio Cesare Cremonini Sono il guardiano del Paradiso per me si va soltanto se sei stato buono sono il pagliaccio e tu il bambino nel circo ho tutto e vivo solo di quel che sono la sera quando mi sciolgo il trucco riscopro che sono un pagliaccio anche sotto Ma infondo io sto bene qua tra le mie facce e la mia falsità ma infondo io sto bene qua trovando in quel che sono Un po’ di libertà Oh no! Non ridere perché lo sai meglio di me che non ho più voglia per risponderti perché sei sei come me Sono la sfera di un indovino nei miei disegni è scritto e vedo il tuo futuro sono il pagliaccio e tu il bambino farò pagare caro ad ogni uomo il suo sorriso la sera quando mi sciolgo il trucco riscopro che sono un pagliaccio anche sotto e sullo specchio del camerino mi faccio della stessa droga per cui vivo, la vanità ma infondo io sto bene qua tra le reti del mio circo che non va ma infondo io sto bene qua trovando in quel che sono un po’ di libertà Oh No! Non ridere perché lo sai meglio di me che non ho più voglia per risponderti perché sei, sei come me
Giorno di pioggia
Buio in casa, gli scuri sono tirati. Sale un filo di fumo dalla sigaretta. Luci spente, spenta anche la musica. Solo il rumore dei pensieri a movimentare questo tempo fermo. La poltrona ha ormai preso la mia forma…. il bicchiere con l’alcool e’ ormai appoggiato al pavimento. Solo, non mi resta che pensare. La corazza protegge l’anima dai colpi esterni, ma a volte mi manca una carezza sul cuore…. un calore che poi si espande in tutto il corpo, dandomi la forza di abbozzare un sorriso. Da quanto tempo non sorrido per il gusto di sorridere? Da quanto tempo non scoppio in una risata fragorosa? Il tempo mi vive, il mondo mi vive. A volte mi sento gia’ uno zombee…. non voglio nemmeno camminare….resto fermo.. aspetto. Lotto con fantasmi e tiro i dadi, risultando perdente. Picchietta la pioggia fuori dai vetri, mi bagna l’anima….vorrei non pensare….vorrei non sbaglare…vorrei imporre quello che mi fa paura. Devo semplicemente tornare ad amarmi, per poter amare. O forse sentire ancora quella carezza della sera, sentirmi amato, per amare. Il fumo si perde sul soffitto… come i miei pensieri …..ascolto ancora il loro silenzioso rumore.
Fantasmi Metropolitani
Li incontro tutti i giorni, ai soliti posti ai soliti angoli. Camminano trascinandosi dietro una valigia di sogni perduti, occasioni buttate, coincidenze mancate. Li ho visti in aeroporto aspettare voli che non partono mai, sdraiati sulle poltroncine per tirare mattina, sulle panchine delle stazioni a guardare il tabellone delle partenze e degli arrivi, vagare sui mezzi pubblici cercando calore, raccogliere cicche di sigarette per fumarsi un po’ di tempo, cercare giornarli per coprirsi e qualche avanzo dai cestini. Uomini e donne a cui è passata la voglia anche di parlare, raccontarsi. A volte ti chiedono un caffè o una sigaretta, senza mai guardarti negli occhi, senza mai sentirsi uguali, ma anche loro hanno una dignità, non ti chiedono mai soldi o favori. Sanno di vivere a margine, sui marciapiedi o semplicemente un’altra vita, a volte cercata e voluta, a volte costretta. Carrelli pieni di ciò che resta dei loro ricordi o di quello che serve per vivere. Vivere… Se questo è vivere. A guardarli mi torna in mente la poesia se questo è un uomo di P. Levi. Si, sono uomini, persi nei loro pensieri, nelle loro storie. Amano, sognano, ridono, piangonono. Ci comunicano quello che sono anche solo tramite i loro occhi, attendendo qualcuno che tenda una mano. Fantasmi metropolitani, ad accompagnarmi nella notte…
Fantasmi
Compaiono, con frasi, battute…. mai dirette… mai "decise".Persone lontane nel tempo e nello spazio forse hanno ancora da dire.Ancora una volta mi sento di dire che io sono qui! Non mi sono mai nascosto, non ho mai lasciato "angoli segreti"…mi son sempre messo in piazza, per quello che sono… Eppure ancora compaiono Fantasmi….. e allora vado a ripescare nei ricordi… e negli scritti…. Ci ignoriamo Ci ignoriamo! Quasi per gioco… quasi per scherzo. Viviamo oramai in questa pace armata, Anche se provo a non invaderti, a non parlarti, a non sentirti, sento che tu stai provando a rubarmi: gli spazi, gli amici, il mio essere. Smettila di lanciare frecce spuntate, se devi attaccare fallo direttamente, non usare metafore, o parole ambigue… Sono stanco, deluso, arrabbiato…. vorrei cercare di reagire ma… Ma forse è meglio che continuiamo ad ignorarci. 11/12/05 … e allora… dimenticatemi… oppure non nascondetevi…. non restate Fantasmi ma siate almeno coerenti! E per tutti quelli che non sono fantasmi… scusate lo sfogo!