Noi, poveri “ragazzi” degli anni 80 e la tv – prima parte
Oggi, vorrei iniziare a parlare della mia generazione. Quella nata sul finire del boom economico italiano del secolo scorso, che ha passato l’infanzia nella “crisi” degli anni ’70 e l’adolescenza e la giovinezza negli anni ’80. Quella generazione che è “nata” assieme alla televisione in tutte le case e che ne ha visto il passare dal bianco e nero al colore. Già, la televisione…. ma vi rendete conto di quanto abbia potuto “traumatizzare” e indirizzare male? Già dal mattino ci facevano prima vedere un immagine più o meno come queste: Con un BIIIIIIIIIIIP di sottofondo continuo e fastidiosissimo, per poi ipnotizzarci con video in loop dell’apertura delle trasmissioni: Immagini fisse e colorate… poi “loop” di disegni geometrici… che fosse tutto organizzato da qualche “ipnotizzatore”? Poi, spesso partiva un filmato, sempre e solo musicale, dove ci venivano raccontate varie scene esterne di una famiglia, io ricordo la visita allo zoo… Infine, se tutto andava bene, iniziavano finalmente le vere trasmissioni, a meno che non partisse l’immancabile “intervallo”: Musiche rilassanti, certo, ma che a noi bambini facevano restare come “ebeti” in attesa di quello che veniva dopo…. E cosa veniva dopo? Ma i cartoni animati! E qui si apre un mondo a se’ stante… Heidi: sfortunata bambina rimasta orfana che vive col nonno in una baita e a cui “le caprette fanno ciao”, che ha come amici “mu mu, cip cip, be be”, che vive dove la “neve candida come latte di nuvola”, che canta lo jodel col suo nome: “Holalaidi, Holalaidi, Holalaidi, Holalaidi – Holalaidi, Holalaidi, Holalaidi, Holalaidi -Ho-la-lai-di, Lai-di, Lai-di, Lai-di, Ha-ho” e che si fa i “trip” sulle nuvole: Remì: Altro bambino sfortunato, che va in giro per il mondo suonando l’arpa e facendo ballare “la scimmietta e il cane”, non ha una casa ma a cui basta un pote, e chissenefrega se non mangia, l’importate è stare in compagnia!! Candy Candy: altra bambina sfortunella che però è allegra, simpatia, zucchero filato, che non è mai sola nemmeno nella neve più bianca e alta (come latte di nuvola???), che gira sempre col suo gatto…e che, assieme a Georgie (che corre felice nel prato…) ha sdoganato il rapporto incestuoso tra fratelli (la prima che è interessata a Terence il quale sembra però più interessato a Antony – non poteva mancare l’omosessualità – mentre la seconda viene “scaldata” dal corpo del fratello sul suggerimento dello zio…). La lista però DEVE assolutamene continuare: che dire di Pollon, la figlia di Zeus prima pusher dichiarata che andava in giro a dispensare una polverima magica che sembra talco ma non è serve a darti l’allegria? Se lo lanci o lo respiri ti da’ subito l’allegria??? E che dire di Spank? Cane innamorato di una gatta? E di Lady Oscar, prima trasgender mondiale e anticipatrice delle donne nell’esercito? Questa tipetta il cui padre voleva un maschietto è diventata nientemeno che capo (non capa!!!) delle guardie reali, Altro che drag queen o Vladimir Luxuria! Nello stesso filone non va’ però dimentico/a RANMA cui bastava dell’acqua per passare da uomo a donna…. Se prima abbiamo parlato di omosessualità maschile, per par condicio dobbiamo ricordare Sailor Moon che ci ha fatto conoscere con largo anticipo le coppie di fatto (Sailor Uranus e Sailor Neptune). Capitolo a parte per Puffetta, unica fanciulla in mezzo a una miriade di omini blu… un inno alla promiscuità, chissà chi saranno i padri dei baby puffi!!! Altra menzione speciale va fatta per tutti quei cartoni che “incitano” alla violenza sulle donne: “Mimi’”, Jenny la tennista”, “Maya” che, più o meno volontariamente venivano vessate e maltrattate da allenatori, compagni, registi… Ma per concludere questa prima parte, vorrei segnalare l’incubo dei maschietti: Venus e i suoi missili fotonici, potete capire il “trauma” nel vedere cosa erano e da dove partivano i missili? Trauma superato (a aumentato) abbondantemente anni dopo con l’avvento di …ma questa è un’altra storia e soprattutto un’altra puntata…. P.s. Potete ora iniziare a capire perchè la mia generazione è così “complessata”??? つづく
Ligabue, Un colpo all’anima
Testo Un colpo all’anima Luciano Ligabue Tutte queste luci tutte queste voci tutti questi amici tu dove sei!? Tutto questo tempo pieno di frammenti e di qualche incontro e tu non ci sei… Tutte queste radio piene di canzoni che hanno dentro un nome ecco chi sei..! Non ti sai nascondere per bene Quante volte sei passata quante volte passerai e ogni volta è sempre un colpo all’anima Tutto questo posto forse troppo visto deve avere un guasto tu non ci sei tutte quelle case piene di qualcuno e fra quei qualcuno tu con chi sei!? tutte queste onde pronte a scomparire resta solo il mare quanto ci sei non ti sai nascondere davvero… Quante volte sei passata quante volte passerai e ogni volta è sempre un colpo all’anima quante volte sei mancata quante volte mancherei un colpo al cerchio ed un colpo all’anima Quante volte sei passata quante volte passerai e ogni volta è un colpo sordo all’anima Quante volte sei mancata quante volte mancherai un colpo al cerchio ed un colpo all’anima all’anima E’ Ligabue. E’ tornato. Dopo 5 anni d’attesa. L’11 Maggio uscirà il nuovo album. Ma… Ma sinceramente mi sembra (almeno in questa canzone) che abbia fatto un bel “compitno”. Nulla di nuovo sotto il sole, ma nemmeno sotto la pioggia. Che forse ora le cose migliori le faccia quando scrive per gli altri? (Mannoia, Elisa giusto per citare 2 esempi). La canzone è carina, si fa ricordare, sicuramente radiofonica ma…. ma mi sa tanto di già sentito. A ditanza di poche ore su youtube si trovano già tanti video amatoriali di cover…. Non lo so, non mi convince fino in fondo. Sarò nostalgico ma il “primo Liga” diciamo quello dei primi 10 anni di carriera era un’altra cosa. Un pugno allo stomaco… una sorpresa continua…ora è un lento ripetersi din un solito clichè con qualche sprzzo di “botta di vita”. Insomma a mio modesto modo di vedere un singolo per “salvarsi la pelle” (e pararsi qualcusa d’altro) rincorrendo vecchi “sogni di R&R”
la storia di un amico, un bambino che ho visto diventare uomo
A gennaio scrivevo ad un passo dal sogno. Quella non era una mia esperienza. Era la storia di un amico, un bambino che ho visto diventare uomo. Un uomo che ha cercato la sua strada e il suo posto nel mondo. A gennaio, quando scrissi quelle parole era arrivato ad un passo da entrare a XFACTOR, Morgan gli disse di no seppur con difficolta’. In giro su youtube si trovano ancora i video. Ieri, per caso, accesa la tv ho messo sui provini del nuovo Xfactor e alla selezioni finali…c’era ancora lui. Stavolta a decidere c’e’ (c’era) Cladia Mori. E stavolta ce l’ha fatta. E’ entrato. Puo’ giocarsi le sue possibilita’. Lui e’ Damiano Fiorella. (gia’ membro di in gruppo che ha vinto anni fa il cornetto music festival se non ricordo male, I monopoli di stato) Anticonformista, un alieno tra le persone normali. Nei video dell’anno scorso… cantava con le mani in tasca. Sul suo myspace alcune sue canzoni (se la trovate vi consiglio anima). Forse sara’ meteora….o forse nuova stella… io, conoscendo la persona, spero sia semplicemente se stesso. alcuni link per conoscerlo: http://www.damianofanclub.it/ http://www.youtube.com/watch?v=ZFkEVyzvz9I (xfactor anno scorso) http://www.youtube.com/watch?v=zOgBv3xQo-8 (Xfactor quest’anno) http://www.youtube.com/watch?v=q6skog6qEec (Xfactor quest’anno) http://www.youtube.com/watch?v=AzZHPaN_YoE (tributo a de andre’ a Rimini) http://www.youtube.com/watch?v=yT1pZASNWIw (monopolio di stato SAI CHE C’E’ – il vecchio gruppo) Che dire… in bocca al lupo Damiano…o meglio ancora IN CU** ALLA BALENA!
La Banca della Memoria. I racconti dei nonni.
La Banca della Memoria è un progetto “no profit” dedicato alla raccolta delle esperienze e dei racconti di vita delle persone nate prima del 1940, sotto forma di “racconti” di 10 minuti. “Molti di noi probabilmente ricordano con piacere se stessi da bambini, accoccolati sulle gambe di un nonno, assorti, attenti a non perdere una parola delle storie che ci venivano raccontate. Queste, col passare degli anni, vengono comprese e ricordate come esperienze di vita vera, vissuta. Venivano raccontate per insegnare quello che l’esperienza aveva portato ad imparare, perché fossero di esempio o per mantenere la memoria di vite vissute secondo usanze e valori di un’altra epoca. Per molti di noi l’importanza di queste esperienze si è svelata ed è cresciuta man mano che si diventava “grandi”, quando abbiamo incominciato a capirne il vero valore. Capita allora di ritrovarsi alla ricerca, di inseguire quello che i “nostri vecchi” saprebbero raccontarci. Prima che scompaia. Quando questo succede, quando si ha la fortuna di riuscire a trovare il tempo fra i mille impegni della vita quotidiana per sedersi ad ascoltare, si scopre un mondo estremamente affascinante. Vorremmo con questo progetto riuscire a portare un po’ di questa magia a chiunque abbia dieci minuti di tempo da dedicare. Il video è il mezzo scelto: è quello che a nostro avviso “media” il meno possibile quello che deve essere un messaggio “puro”. La voce, i volti, le espressioni fanno parte imprescindibile di una persona e dei suoi racconti. Non ultimo, Internet è intrisecamente il media dei giovani, ovvero di coloro che più di tutti devono diventare i destinatari della memoria e i custodi dell’esperienza.” http://www.bancadellamemoria.it/