Quel senso di inquietudine
E poi ti assale quel senso di inquietudine: umore grigio come il cielo di questa giornata d’ottobre e anima umida come nebbiolina leggera. Impotente di fronte a scelte incomprensibili resti tra l’accettare, l’incazzarti, l’andartene o l’attendere. Stanco di parole al vento e di promesse non mantenute per paura od orgoglio. Stanco d’attendere un “proviamoci” al posto di un forse. Stanco di pensare per due, trovandosi di fronte ad un uno. Chiaro il percorso nella mente, chiaro l’obiettivo e le eventuali rinunce, oscuro il capire se quanto credi è recepito da chi non dovrebbe nemmeno chiederti le priorità. Ed una malinconia s’insinua nelle vene… lasciandoti come dopo un pianto senza lacrime