Come foglia
M’innamorai del tuo sguardo, ti donai il cuore. Passarono anni e stagioni, che mi videro foglia attaccata al tuo ramo, in attesa d’ un alito di vento e del calore del sole. Ancor oggi resisto e se mai dovessi cadere sorridero’, perche’ finalmente, allora, t’accarezzereri
Ci son sere II
Ci son sere che vivi aspettando qualcosa che non sai. Attendi, cercando nella tua mente vuota quel qualcosa che non hai. Eterno insoddisfatto, ti rifugi nel letto, ricercando, almeno, il tuo stesso calore.
Ci sono sere che
Ci sono sere che vivi da eterno insodisfatto. Sembra che aspetti qualcosa..che forse non sai nemmeno tu: un gesto, una carezza, confronto, sesso, parole, una mano tesa, uno sguardo. Arrivi a casa, ti metti in attesa, pensi e magari sogni. Ti sdrai nella penombra, liberando la mente… Aspetti…aspetti… aspetti.. si ma “cosa”? Ti chiamano, ti alzi. “Senti non e’ che…?”, “Mi puoi…?” “Riesci a…”? No.. non e’ questo quello che cerchi. Suona il cellulare, “volevo avvisarti che l’impegno e’ saltato”, come al solito all’ultimo momento, poco male, resti a casa ma non e’ quello che cerchi. E’ l’ora di cena, mangi, di gusto, ti abbuffi pensando che fosse quello il desiderio, un buon pasto; ma non e’ quello che cerchi. E via cosi’, per tutta la sera, tv, musica, pc… non va “bene” niente, non e’ quello che cerchi. Ci sono sere che vivi da eterno insodisfatto. Sembra che aspetti qualcosa..che forse non sai nemmeno tu: son quelle sere che non ti resta che abbracciare il cuscino, raggomitolandoti nel letto, cercando di trovare almeno il tuo calore.
in cammino
Sposto lo sguardo dall’orizzonte, per cercare altrove il calore della prima stella. Solo lascio orme sulla sabbia che presto verranno cancellate. Con le spalle al mare cerco il sentiero, per salire quel monte maestro e fonte di vita, che mi porterà a vedere un identico eppur diverso confine tra cielo e terra.
Anima – Damiano Fiorella
Anima, anima, anima Anima, anima, anima ci vuole chi ti vuole, ti duole, ci vuole chi ti vuole, ti duole, ci vuole Anima, anima, anima Anima, anima, anima ci vuole chi ti vuole, ti duole, ci vuole chi ti vuole, ti duole, ci vuole lacrima, l’anima, lacrime lacrima, l’anima, lacrime ci vuole chi ti vuole, ti duole, ci vuole chi ti vuole, ti duole, ci vuole lacrima, l’anima, lacrime lacrima, l’anima, lacrime ci vuole più calore, ti duole, ci vuole più calore, ti duole, ci vuole prendimi l’anima, prendila prendimi l’anima, prendila ci vuole più rumore, ci vuole, ci vuole più rumore, ci vuole, ci vuole prendimi l’anima, prendila prendimi l’anima, prendila ci vuole più rumore ci vuole ci vuole più rumore ci vuole ci vuole Più contatto ci vuole più tatto ci vuole più petto ci vuole più rispetto ci vuole contatto ci vuole più tatto ci vuole più petto ci vuole più rispetto Prendi chi ti vuole chi ti duole rendi Prendi chi ti vuole chi ti duole rendi Prendi chi ti vuole chi ti duole rendi Anima, anima, anima Anima, anima, anima ci vuole chi ti vuole, ti duole, ci vuole chi ti vuole, ti duole, ci vuole lacrima, l’anima, lacrime lacrima, l’anima, lacrime ci vuole più calore, ti duole, ci vuole più calore, ti duole, ci vuole prendimi l’anima, prendila prendimi l’anima, prendila ci vuole più rumore ci vuole, ci vuole più rumore ci vuole, ci vuole Più contatto ci vuole più tatto ci vuole più petto ci vuole più rispetto ci vuole contatto ci vuole più tatto ci vuole più petto ci vuole più rispetto ci vuole contatto ci vuole più tatto ci vuole più petto ci vuole più rispetto ci vuole Prendi chi ti vuole chi ti duole rendi Prendi chi ti vuole chi ti duole rendi Prendi chi ti vuole chi ti duole rendi Anima, anima anima Anima, anima, anima ci vuole Anima, anima anima Anima, anima, anima Anima, anima anima Anima, anima, anima Ricordare il dolore bisogna, ricordare l’amore. Questa canzone doveva essere il sottofondo del minisito di Fotografie di Pensieri. La versione e’ un po’ diversa preferivo quella piu’ “soft”, pero’ la trovo molto “vicina” ad alcuni miei pensieri…. Prendi chi ti vuole, chi ti duole rendi… Ricordare il dolore bisogna, ricordare l’amore.
Ritrovarsi
Seduta davanti alla finestra in una camera spogia, Raffaella guardava fuori la pioggia rigare i vetri e abbeverare la terra. Praticamente nuda s’accarezzava le spalle per donarsi un po’ di calore. Un velo di tristezza le annebbiava l’anima. Era stanca Raffaella, stanca di una ipocrisia fatta di parole vuote, pettegolezzi, invidia, violenza e poca chiarezza. Continuava a chiedersi quale fosse la sua colpa, ma non la trovava, aveva sempre cercato di essere coerente con se stessa, difendendo persone e valori a lei cari. Che aveva fatto di tanto male per meritarsi disprezzo e odio di chi fino a poco prima la reputava amica e confidente? Si mise a canticchiare un pezzo del Barbiere di Siviglia… e si abbraccio’ forte. Confuse le sue lacrime con la pioggia…fino a tirare un profondo sospiro. S’accorse che lei si merivata di volersi bene e che in fondo era inutile stare male per chi preferiva gettare fango addosso piuttosto che tendere una mano. Seduta davanti alla finestra in una camera spogia, Raffaella guardava fuori la pioggia rigare i vetri e abbeverare la terra. Praticamente nuda s’accarezzava le spalle per donarsi un po’ di calore. Un sorriso ora le illumino’ l’anima: il suo.
Quando sara’ il momento
Vorrei lasciarti il calco dell’anima con le sue rughe crepe e tromenti. Vorrei lasciarti il rumore della mia voce. Vorrei lasciarti il soffio di una carezza, il calore di uno sguardo, il brivido di un abbraccio. Vorrei lasciarti quello che ero e che sono. Vorrei lasciarti un ricordo impresso nella mente delle onde infrante sugli scogli. Quando per noia, scelta, morte, vita, desiderio o casualita’, sara’ il momento, di prendere strade diverse, mi basterebbe solo lasciarti il sorriso che mi donasti all’inizio del cammino.
Ipnotici versi
Se vorrai ascoltare, in questo immane silenzio sentirai la mia voce che nuda gridera’ al vento quel che sono:problemi senza soluzione. risposte senza domande, petali senza fiore, fiume senza sorgente, fuoco senza calore.Accarezzo la tua anima senza fartene accorgere, mentre attendo di sentire la tua. Guardandoci negli occhi, senza riconoscerci, ci perdiamo in cieli sconosciuti, attendendo un familiare suono a interrompere questa contemporanea ipnosi.
feste 2008
Vorrei lasciare un po’ di calore a quei cuori ricoperti di neve. Vorrei lasciare un po’ di calore. a quelle anime perse nel vento, Vorrei lasciare un po’ di calore a chi si scalda vedendo finestre illuminate. Vorrei lasciare un po’ di calore a chi non ha mai visto il fuoco di un camino. Vorrei lasciare un po’ di calore a quegli occhi rigati di pianto. Vorrei lasciare un po’ di calore, a chi, come me, non ne ha mai abbastanza.
Giorno di pioggia
Buio in casa, gli scuri sono tirati. Sale un filo di fumo dalla sigaretta. Luci spente, spenta anche la musica. Solo il rumore dei pensieri a movimentare questo tempo fermo. La poltrona ha ormai preso la mia forma…. il bicchiere con l’alcool e’ ormai appoggiato al pavimento. Solo, non mi resta che pensare. La corazza protegge l’anima dai colpi esterni, ma a volte mi manca una carezza sul cuore…. un calore che poi si espande in tutto il corpo, dandomi la forza di abbozzare un sorriso. Da quanto tempo non sorrido per il gusto di sorridere? Da quanto tempo non scoppio in una risata fragorosa? Il tempo mi vive, il mondo mi vive. A volte mi sento gia’ uno zombee…. non voglio nemmeno camminare….resto fermo.. aspetto. Lotto con fantasmi e tiro i dadi, risultando perdente. Picchietta la pioggia fuori dai vetri, mi bagna l’anima….vorrei non pensare….vorrei non sbaglare…vorrei imporre quello che mi fa paura. Devo semplicemente tornare ad amarmi, per poter amare. O forse sentire ancora quella carezza della sera, sentirmi amato, per amare. Il fumo si perde sul soffitto… come i miei pensieri …..ascolto ancora il loro silenzioso rumore.
Fantasmi Metropolitani
Li incontro tutti i giorni, ai soliti posti ai soliti angoli. Camminano trascinandosi dietro una valigia di sogni perduti, occasioni buttate, coincidenze mancate. Li ho visti in aeroporto aspettare voli che non partono mai, sdraiati sulle poltroncine per tirare mattina, sulle panchine delle stazioni a guardare il tabellone delle partenze e degli arrivi, vagare sui mezzi pubblici cercando calore, raccogliere cicche di sigarette per fumarsi un po’ di tempo, cercare giornarli per coprirsi e qualche avanzo dai cestini. Uomini e donne a cui è passata la voglia anche di parlare, raccontarsi. A volte ti chiedono un caffè o una sigaretta, senza mai guardarti negli occhi, senza mai sentirsi uguali, ma anche loro hanno una dignità, non ti chiedono mai soldi o favori. Sanno di vivere a margine, sui marciapiedi o semplicemente un’altra vita, a volte cercata e voluta, a volte costretta. Carrelli pieni di ciò che resta dei loro ricordi o di quello che serve per vivere. Vivere… Se questo è vivere. A guardarli mi torna in mente la poesia se questo è un uomo di P. Levi. Si, sono uomini, persi nei loro pensieri, nelle loro storie. Amano, sognano, ridono, piangonono. Ci comunicano quello che sono anche solo tramite i loro occhi, attendendo qualcuno che tenda una mano. Fantasmi metropolitani, ad accompagnarmi nella notte…