Seduta davanti alla finestra in una camera spogia, Raffaella guardava fuori la pioggia rigare i vetri e abbeverare la terra.
Praticamente nuda s’accarezzava le spalle per donarsi un po’ di calore.
Praticamente nuda s’accarezzava le spalle per donarsi un po’ di calore.
Un velo di tristezza le annebbiava l’anima.
Era stanca Raffaella, stanca di una ipocrisia fatta di parole vuote, pettegolezzi, invidia, violenza e poca chiarezza.
Continuava a chiedersi quale fosse la sua colpa, ma non la trovava, aveva sempre cercato di essere coerente con se stessa, difendendo persone e valori a lei cari.
Che aveva fatto di tanto male per meritarsi disprezzo e odio di chi fino a poco prima la reputava amica e confidente?
Si mise a canticchiare un pezzo del Barbiere di Siviglia… e si abbraccio’ forte.
Confuse le sue lacrime con la pioggia…fino a tirare un profondo sospiro.
S’accorse che lei si merivata di volersi bene e che in fondo era inutile stare male per chi preferiva gettare fango addosso piuttosto che tendere una mano.
Era stanca Raffaella, stanca di una ipocrisia fatta di parole vuote, pettegolezzi, invidia, violenza e poca chiarezza.
Continuava a chiedersi quale fosse la sua colpa, ma non la trovava, aveva sempre cercato di essere coerente con se stessa, difendendo persone e valori a lei cari.
Che aveva fatto di tanto male per meritarsi disprezzo e odio di chi fino a poco prima la reputava amica e confidente?
Si mise a canticchiare un pezzo del Barbiere di Siviglia… e si abbraccio’ forte.
Confuse le sue lacrime con la pioggia…fino a tirare un profondo sospiro.
S’accorse che lei si merivata di volersi bene e che in fondo era inutile stare male per chi preferiva gettare fango addosso piuttosto che tendere una mano.
Seduta davanti alla finestra in una camera spogia, Raffaella guardava fuori la pioggia rigare i vetri e abbeverare la terra.
Praticamente nuda s’accarezzava le spalle per donarsi un po’ di calore.
Praticamente nuda s’accarezzava le spalle per donarsi un po’ di calore.
Un sorriso ora le illumino’ l’anima: il suo.
Piu che un brano appare una carezza alla fragilità….
ognuno di noi di fronte alle delusioni o incomprensioni /fraintendimenti diventa "Raffaella"…
quel chiedersi se si èstati noi a "sbagliare", per poi rendersi conto che l’autosufficienza è forse la risposta corretta: nessuno può costringere nessuno a volerci bene, è sempre e solo una scelta individuale le cui motivazioni ci possono rimanere sconosciute per sempre…
No…piccola…dolce Raffaella…certo che lei si meritava di essere amata,che il calore rende sereni e lieti…
……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………….Abbiamo bisogno di essere riconosciuti dagli altri,soprattutto da chi ci vive quotidianamente…
…Il silenzio non produce niente di buono…ma basterebbe fare un passo verso l’altro …ed ecco tutto risolto!!!
Ma neanche si può, giustamente come dice Sergio, costringere alcuno…Viva la chiarezza…viva NOI!!!
Buonanotte Fabio…!!!